PIME IERI E OGGI: La diffusione del Pontificio Istituto delle Missioni Estere (PIME) nel mondo

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Due sono le sue radici storiche del PIME: Milano e Roma. La prima risale al 1850 a un progetto di papa Pio IX e dall'intuizione di mons. Angelo Ramazzotti nato a Saronno, vescovo di Pavia e poi patriarca di Venezia. Prima di quella data, infatti, chi voleva servire nelle missioni estere come laico o sacerdote poteva farlo solo entrando in un ordine o congregazione religiosa, oppure contattando personalmente i vescovi già in missione. L'approvazione scritta del «Seminario Lombardo per le Missioni Estere» reca la data del 10 dicembre 1850 e, in calce, la firma dei vescovi lombardi che in tal modo si assumevano la responsabilità della nuova istituzione e ne diventavano i «fondatori lombardi». La seconda radice, romana, ma molto simile alla prima, risale a un'altra proposta di Pio IX che nel 1871 dava inizio, a Roma, al «Pontificio Seminario dei Santi Apostoli Pietro e Paolo per le Missioni Estere», e diretto da mons. Pietro Avanzini. I due seminari proseguono nel loro cammino parallelo per diversi anni fino al 1926 quando, per volere di PioXI e data l'affinità di carisma e di impostazione, si fusero originando il PIME, Pontificio Isituto per le Missioni Estere. Alla guida del nuovo Istituto in quegli anni fu nominato p. Paolo Manna, una figura storica nella Chiesa missionaria italiana, poi proclamato beato da Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001.

Una caratteristica del PIME è la sua vocazione così detta di frontiera là dove, per esempio, la Chiesa non è ancora presente o la parola di Dio così come annunciata da Cristo è rimasta inascoltata, dove sussistono particolari difficoltà fisiche o di dialogo con altre religioni. Da anni il PIME è internazionale e accoglie nel seminario teologico di Monza giovani non italiani. Per aiutare maggiormente la Chiesa Universale, che riconosce in ogni cristiano, in virtù della fede e della grazia battesimale, il vero testimone del Vangelo, il PIME si è reso responsabile del sorgere della Comunità Missionarie Laiche (CML) e dal 1990 dell'Associazione Laici Pime (ALP) composta da singoli, coppie e famiglie che sono in grado di dedicare tre o cinque anni della loro esperienza per rendere più effettivi i progetti umanitari e sociali dell'Istituto.

Come finale spirito di gratitudine, il PIME riconosce ai membri più anziani, e inabilitati per età e malattia, di aver ricevuto da quest'ultimi dei benefici e ne è grato assistendoli il meglio possibile nell'ultimo periodo della loro esperienza terrena